L'iniziativa in sei tappe
Quando le donne fanno la storia: carovana di racconti nel cuore della città
Partigiane, emigranti, educatrici, levatrici e portatrici: sei compagnie teatrlai raccontano la resistenza femminile

Il Corriere delle Alpi - domenica 9 giugno 2024 - pagina 19 - sezione Belluno

Sei tappe tra storie di donne bellunesi forti, coraggiose, tenaci. Partigiane ed emigranti, maestre ed educatrici, levatrici e portatrici. A unire l'una all'altra, una bicicletta simbolo della resistenza che - personalmente o collettivamente - hanno saputo mettere in atto. Questo, in breve, la carovana poetica "Fortemente donne", che ieri mattina per vie e piazze del centro storico ha catturato un pubblico via via sempre crescente.

«Ci tenevamo a raccontare delle nostre bisnonne, nonne madri», sottolinea Alessandro Zandonella, coordinatore provinciale Uilt, nonché anima de I Comelianti;«Ad approfondire storie poco conosciute, di figure che ancora oggi non sempre hanno quel posto nella storia locale e nazionale che meriterebbero. Speriamo di essere riusciti a ravvivarne il ricordo».

A dare il via alla carovana, in piazza dei Martiri, a fianco del Caffè Deon, le Bretelle Lasche. Che con "I quaderni della montagna", attraverso le parole di Tina Merlin, hanno dato voce alle donne partigiane. Quelle che la Resistenza vide "farsi avanti" per combattere, fare le staffette, aiutare soldati sbandati e partigiani, fossero essi familiari, paesani o forestieri.

A seguire, nel giardino di piazza Castello, il Gruppo Teatrale Zumellese ha proposto "Leggere, scrivere e far di conto". Il diario di un anno di una giovane maestra che, a metà Novecento, si trova ad insegnare in montagna, tra i mormorii dei popolani e le difficoltà di gestire allievi che spesso devono anche lavorare, a portare in quei paesi una parola di speranza.

Quindi, mentre sempre più persone si aggregano al pubblico, al giardino Loris Tormen, i Se Queris con "... e-migranti". Seconda metà del Novecento, quando anche le donne partivano per lavoro per "la Merica". Per il Brasile, nel caso della protagonista, rimasta senza marito e con sette figli a carico. Una storia sulla forza di chi perché "fragile" parrebbe tagliato fuori, ma persegue i suoi obiettivi con determinazione e tenacia.

Trasferendosi in piazza delle Erbe, ecco le Farine Fossili presentare "Ida Filotto, la Duse della pedagogia". Un'educatrice feltrina che a cavallo tra Ottocento e Novecento seppe farsi strada nel difficile campo dell'insegnamento infantile, grazie alla sua creatività, al suo ingegno, alla sua capacità di insegnare giocando.

In piazza Mazzini, poi, i Lavori in corso hanno raccontato delle levatrici. O "com-madri". Donne che con le loro "Mani forti e delicate", preziose, esperte, affidabile, mani che profumano del primo profumo della vita, assistono con sapienza arcaica l'intenso rito del venire al mondo.

Punto d'arrivo, sul lato sinistro del Teatro Buzzati, il contributo de I Comelianti: "Gerle. Il peso della guerra sulle spalle e nel cuore". Un modo per restituire il giusto posto nella storia alle portatrici del Comelico, che nel corso del primo conflitto mondiale, tra paure e angosce, sforzi e sofferenze, trasportarono viveri, munizioni, materiale per la costruzione di strade militari. Donne che seppero - come tante ancora oggi -sopportare pesanti fardelli.

Ivan Ferigo

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