"Incanto d'aprile" - Bottegavaga

Calendario Domenica 1 dicembre, ore 17.00

Commedia poetica ispirata al romanzo “The Enchanted April” di Elizabeth Von Arnim
Lo spettacolo: Lo spettacolo: Lo spettacolo: Lo spettacolo: quattro signore inglesi affrontano, senza mariti e senza conoscersi, una vacanza in Italia. Il luogo prescelto è un castello medievale arroccato sulle scogliere liguri a picco sul mare. Ad attirare le viaggiatrici è un annuncio nel Times: il sole del Mediterraneo e l’immagine di un glicine che si sviluppa su antiche mura di pietra diventano il miraggio da rincorrere, il Paradiso su questa terra da conquistare e vivere.
La meraviglia di un aprile in Italia sarà in grado di esercitare una vera trasformazione nelle quattro protagoniste: l’infelicità da cui ognuna proviene verrà riscattata dalla bellezza dei fiori e del mare, dall’armonia che si crea all’interno di un microcosmo di donne diversissime tra loro, che si modificano e si completano l’una con l’altra.

Note di regia
Lo spettacolo è ispirato al romanzo The Enchanted April di Elisabeth Von Arnim. Nella riscrittura sono mantenuti fedelmente, in un intreccio costante, i piani narrativi del racconto e dei dialoghi. Come nel romanzo i registri si alternano rapidamente, dal comico al poetico, al drammatico. Nella resa scenica, l’uso dello spazio, dei corpi, dei costumi e degli oggetti, si articola in un meccanismo di precisione, che accompagna lo spettatore nello sviluppo armonioso della vicenda. In poco più di un’ora si susseguono luoghi, paesaggi, stati d’animo e relazioni diversi che traghettano le protagoniste dal grigiore piovoso di Londra alla meraviglia radiosa di un aprile in Italia.

La poetica
Lo spettacolo fa parte del percorso di Pedagogia della Gioia, che Bottegavaga ha intrapreso da qualche anno: riteniamo che la ricerca della felicità (ovvero la piena fioritura dell’essere umano) sia alla base della salute dell’individuo e della comunità. La nostra personale ricetta per stare BENE è il teatro: un teatro che sprigioni energia vitale e che parli dritto al cuore. Un teatro che spalanchi le porte alla speranza e che rinnovi, in artisti e spettatori, il desiderio di vita e di bellezza.

Il gruppo
Dall’esperienza di Marta Richeldi coi più grandi registi italiani, fra cui Ronconi e Servillo, alla maturazione nel teatro di strada a Barcellona di Linda Bobbo, al cabaret di Paola Brolati, alla formazione internazionale di Betty Andriolo, alla pratica teatrale legata al territorio di Alberta Toninato, cinque donne veneziane si uniscono attorno ad un progetto comune, per la prima volta tutte assieme dopo aver collaborato in varie modalità e incroci.
La compagnia: La compagnia: La compagnia: La compagnia: Bottegavaga nasce dall’unione di attori che hanno più di vent’anni di esperienza in ambito della creazione di spettacoli e dell’insegnamento di tecniche teatrali. Una lunga avventura che passa attraverso tanti spettacoli e tanti autori, tra cui hanno un posto speciale Goldoni e Shakespeare. Un’alchimia perfetta di stima reciproca e passione!


La storia
Bottegavaga nasce nel 2016, ma affonda le sue radici lontano.
I suoi fondatori VAnni, Gigi e Alberta – da cui l’idea del nostro nome – si sono conosciuti nel 1996, a Venezia, agli esordi del loro mestiere di attori sotto la guida del Maestro Virgilio Zernitz. Dopo aver lavorato nella stessa Compagnia – L’isola Teatro – per quattro anni tra teatro di tradizione, di ricerca e teatro ragazzi, hanno continuato a collaborare creando eventi, spettacoli, scrivendo storie insieme.
Nel 2016 hanno deciso di mettere di nuovo assieme le loro professionalità creando Bottegavaga, uno spazio-contenitore di diversi linguaggi artistici, che raccogliesse proposte teatrali, testi e musica.
La collaborazione con l’attrice Betty Andriolo, incontrata nel 2005, diventa col tempo sempre più stretta, tanto che ora fa parte del Direttivo di Bottegavaga.
Nel corso degli anni la compagnia ha sviluppato una poetica che ora è la cifra identificativa di Bottegavaga: al principio ha riposto una particolare attenzione al mondo dell’infanzia, dedicandosi alla creazione di spettacoli e audiofiabe per bambini. In seguito ha realizzato spettacoli per tutte le età, basati sul gioco e la leggerezza, dove il fiabesco diventa protagonista. Ogni storia che racconta è un vero e proprio “viaggio dell’eroe”, al termine del quale interpreti e pubblico possono uscire cambiati.
Tutto questo è stato possibile grazie a tanti incontri con i maestri che hanno contribuito a formare lo stile e gli ideali artistici:

Giuseppe De Meo, che ci ha insegnato che uno spettacolo teatrale è il compromesso tra le visioni del regista e le improvvisazioni degli attori.
Isabella Palumbo e Renato Gatto, che ci hanno rivelato che con il corpo e la voce possiamo diventare tutto quello che vogliamo.
Sandra Mangini, con cui ci abbiamo cominciato a praticare un teatro con attori sempre a vista, a dipanare una scena dopo l’altra grazie alla continua trasformazione dei loro corpi.
Virgilio Zernitz, che ci ha iniziato al rigore della parola: la pulizia dell’intonazione che diventa partitura musicale.
Serena Sinigaglia, da cui abbiamo imparato la continuità tra training e lavoro di montaggio, la ricerca di credibilità e intensità.
Ferruccio Soleri e Enrico Bonavera grazie ai quali abbiamo posto le basi per il nostro lavoro sulle maschere della della Commedia dell’Arte e la possibilità di farsi possedere da esse.
Sabine Uiz della compagnia teatrale Via Rosse, la compagnia brasiliana Lume e quella argentina Periplo che ci hanno fatto comprendere l’importanza della partitura fisica come mezzo per fissare e manifestare l’energia del corpo.

Abbiamo sempre voluto aprirci a dimensioni diverse: oltre ad attività formative su misura anche per stranieri e all’utilizzo dell’inglese in scena, abbiamo sviluppato proposte di turismo esperienziale attraverso visite guidate nei palazzi storici veneziani combinate a spettacoli o laboratori teatrali.
Ma abbiamo voluto anche muoverci lungo prospettive oltre confine. Dal 2019 il nostro percorso artistico è approdato anche in altri paesi, perché alla nostra scelta di lavorare su Venezia e sul suo territorio si affianchi costantemente un’apertura internazionale.


Esperienze all’estero
• Fringe Festival di Edimburgo (2019): ha costituito una tappa fondamentale nel nostro percorso mettendoci a contatto con registi e attori di ogni parte del mondo e dandoci la prova della considerazione che viene attribuita alla tradizione italiana della Commedia dell’Arte, quando si unisce alla ricerca contemporanea. Scopri di più.
• Camden Festival di Londra (2024): una nuova occasione per incontrare un pubblico sempre numeroso di tutte le età, per confrontarci con professori universitari, giornalisti e teatranti di tutte le nazionalità. Scopri di più.


La poetica

«Il teatro è il nostro stratagemma per continuare a giocare anche da adulti, per questo motivo i nostri spettacoli per bambini e quelli per adulti non sono troppo diversi tra loro In entrambi i casi ricerchiamo poesia, magia, emozione e significato.

Crediamo in un teatro che crea bellezza. La bellezza di tutte le cose che costano fatica ma hanno senso. La bellezza dell’equilibrio tra gli opposti: pianto e riso, razionalità ed emotività, leggerezza e profondità, strazio e piacere, incoscienza e riflessione, rabbia e sollievo, pessimismo e speranza, interrogativi e risposte.

Crediamo in un teatro popolare, accessibile a tutti, anche a chi non parla italiano, di comprensione non scontata ma facilitata da un impatto emotivo immediato.

Crediamo in un teatro che dia voce ai nostri valori, attraverso contenuti, scelte estetiche e metodologiche che riflettono la nostra professionalità combinata ad una forte umanità.

Crediamo in un teatro corale e democratico, dove ciascuno è abituato a pensare al gruppo e dove il gruppo valorizza le potenzialità di ciascuno.

Crediamo in un teatro in cui il corpo è sovrano. Provando in uno spazio vuoto, è il corpo a sostituire tutto ciò che non c’è, ad evocare oggetti necessari, a chiedere gli appigli a cui appendersi o ancorarsi, da cui lanciarsi. Come nella vita, è quasi sempre il corpo che sa di cosa c’è bisogno.

Crediamo in un teatro che può trasformare la nostra visione delle cose. Un corpo può cambiare sembianze, postura, identità, un oggetto può cambiare la sua funzione, riprendere vita in altra forma.

Crediamo in un teatro essenziale, attento alla sostenibilità in termini economici ed energetici. Uno spettacolo è per noi un microcosmo autosufficiente, coerente e armonico, povero, a basso impatto ambientale.

Crediamo in un teatro che disobbedisce alle mode, alle tendenze obbligate del contemporaneo e che cerca l’autenticità.

Crediamo in un teatro che guarda con ammirazione e fascino la nostra eredità del passato, ma che si fa portatore di valori nuovi e nuove metodologie per portare innovazione nei generi tradizionali.

Ci consideriamo artigiani del teatro, facciamo le cose secondo principi d’altri tempi: un teatro povero, fatto di corpi e storie, cucito su misura dei partecipanti.

Crediamo che attori e regista siano prima di tutto esseri umani che si rivolgono ad esseri umani, in un rapporto di rispetto, considerazione e cura reciproca.

Crediamo che la ricerca della felicità, ovvero la piena fioritura dell’essere umano, sia alla base della salute dell’individuo e della comunità. Da qualche anno abbiamo intrapreso un percorso denominato Pedagogia della Gioia con cui lavoriamo su testi, contenuti e linguaggi espressivi che sprigionino energia vitale e parlino dritto al cuore.

Come gli alchimisti cerchiamo l’oro. Il nostro oro è l’emozione, l’incanto, lo stupore. Pensieri nuovi.

Cerchiamo di aprire un varco nello spettatore. Riporre un seme nel suo animo.»

Gallery e trailer

Il trailer dello spettacolo

       

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