"Ai ferri corti nel parco" - Bretelle Lasche

Calendario Domenica 11 novembre, ore 17.00

Commedia grottesca, critica sulla società moderna, con la compagnia Bretelle Lasche di Belluno.
Lo spettacolo: Lo spettacolo: Lo spettacolo: Lo spettacolo: La vicenda nasce attorno ad un litigio che i figli di due coppie, Penelope e Franco, e Giancarlo ed Eleonora, hanno avuto nel vicino parco e che ha causato il ferimento di uno dei due. I quattro si incontrano per discuterne in modo civile ed educato, cominciando la conversazione "in punta di forchetta e guanti di velluto" ma mettendo subito alla luce l'ipocrisia e la falsità di ciascuno. In un crescendo di più o meno velate accuse, considerazioni personali, opinioni opinabili, emergono con prepotenza le personalità e i caratteri, portando rapidamente la situazione a degenerare oltre i limiti di quella moralità, tanto “ostentata” dai quattro.
Il testo, che porterà lo spettatore a ridere delle grossolane contraddizioni della società moderna, è liberamente ispirato al film "Carnage" di Roman Polanski e alla commedia teatrale “Il dio del massacro” della drammaturga francese Yasmina Reza.

Quattro genitori: le loro convinzioni, le loro idiosincrasie, le loro buffe fissazioni; quattro mondi da scoprire pian piano, grazie all’interazione quasi chimica tra i diversi caratteri, che “reagiscono” tra loro a catena, grazie a un meccanismo innescato dalla vicenda, pretestuosa ma non troppo.
Penelope, Franco, Giancarlo ed Eleonora sono innanzitutto maschere sociali, schiave delle “coreografie” convenienti e convenevoli proprie della borghesia degli anni 2000 e di ciò che ci si aspetta da ciascuno di loro. Tuttavia, lentamente, inesorabilmente, si trasformeranno, sino a lasciar emergere dal proprio io più profondo l’istintuale, l’animalesco, il bestiale: liberatorio e aberrante, vero e crudele, ridicolo e terrificante, il dio del massacro eserciterà la sua ineluttabile forza, per metterli (e metterci) loro (e nostro) malgrado davanti a uno specchio terribilmente sincero.
Oscillando tra il detto latino “homo homini lupus” e le “corde” di pirandelliana memoria (la corda pazza, la seria, la civile), la regia si dedica soprattutto a ciò che respira e pulsa sotto, dietro, nonostante il testo: più che sulle parole, ci siamo concentrati sugli sguardi, le piccolezze del non detto, la verità del respiro, la chiarezza dell’azione. Il testo arricchisce il percorso emotivo dei personaggi proprio perché variamente interpretabile – la meraviglia dell’arte teatrale consiste anche in questo: nello scegliere, tra le migliaia di percorsi possibili, una strada, e approfondirla quasi sino al paradosso.
Come nella vita, la varietà di emozioni che si avvicenderanno sul palco sarà grande e colorata: rideremo, disprezzeremo, condivideremo, andremo in empatia, odieremo e ci scandalizzeremo – salvo poi riconoscerci: in uno sguardo colmo di imbarazzo, in un tic, un piagnucolio, un bisogno di sfogarsi, una corda saltata.
Porci davanti a noi stessi, gettare la maschera o quantomeno riconoscerla, valutarne ed eventualmente accettarne le conseguenze. Chi siamo, chi dobbiamo essere, chi vorremmo essere. Cosa di questo arriva ai nostri figli…e quanto ci nascondiamo dietro di loro.
Un viaggio dentro l’io – ego, superego, inconscio; dipendenze; sociopatie; crudeltà e splendore; caos ed equilibrio – che (speriamo) catalizzi l’attenzione fino all’ultimo secondo.


Regia: Chiara Becchimanzi
Con: Michele Firpo, Antonella Michielin, Francesco Portunato e Laura Portunato
Scenografie: Mirco Gaio
Luci e suono: Veniero Levis, Damiano Burigo
Aiuto regia: Lorena De March
Costumi: Fina Lo Cunsolo

🏆 Premi:
2016
Premio Miglior Attore a Michele Firpo, al Festival “L’Ora di teatro” a Montecarlo di Lucca;
2017
Premio Miglior Attore a Francesco Portunato e spettacolo 2° classificato della giuria tecnica, al Festival regionale della UILT Veneto di Limena (PD);
2018
Premio Gradimento del Pubblico allo spettacolo e Premio Miglior Regia a Chiara Becchimanzi, al XXIII Festival “Estate di San Martino” a San Miniato (PI);
Premio Miglior Attrice Protagonista ad Antonella Michielin e Premio Miglior Regia a Chiara Becchimanzi, al Festival “La Stella delle Stelle” di Allerona (TR).
La compagnia: La compagnia: La compagnia: La compagnia: Il gruppo teatrale Bretelle Lasche inizia la propria attività nel 1981 spinto dall’entusiasmo di alcuni giovani che volevano coltivare la propria passione per il teatro e divulgare quest’arte nel territorio bellunese.
Nel 1987, con il sostegno dell’amico regista Eugenio Allegri che ne aveva curato le prime regie, si costituisce associazione culturale, con lo scopo di produrre allestimenti teatrali, organizzare rassegne, promuovere laboratori ad uso interno o rivolti alla popolazione.
Nel corso degli anni, tenendo come punto cardine della propria “filosofia” la necessità per un attore anche amatoriale di perseguire un aggiornamento e una sperimentazione continui, la compagnia si è avvalsa della collaborazione di registi appartenenti alla compagnia stessa, ma anche di professionisti. Ha comunque sempre avuto come punto fermo quello di essere un gruppo aperto a chiunque dimostri passione e impegno verso questa forma d’arte.
Dalla sua nascita ad oggi, ha messo in scena un repertorio molto variegato, che comprende spettacoli di puro intrattenimento e altri di denuncia, allestimenti di testi classici e altri di carattere sperimentale.
In questi ultimi quindici anni, con gli spettacoli L’ Augellin Belverde, Otto donne – licenza d’ucciderlo, La Signorina Papillon, Le testimoni, Si fa ma non si dice e Ai ferri corti nel parco ha riportato diverse vittorie in concorsi nazionali di teatro amatoriale.
Dal 2005 ogni estate a Belluno produce, in collaborazione col Comune, la manifestazione Leggerelesere – letture senza sipario nei cortili della città.
Dal 2006, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Ponte nelle Alpi, organizza ogni primavera il Festival Nazionale di Teatro Amatoriale intitolato a Paolo Dego, compianto attore e regista del gruppo.
Dal 2007 ad oggi a Feltre (BL), organizza la rassegna teatrale di prosa Tinnifoli.
Tutte e tre le manifestazioni hanno superato la decima edizione.
Grazie alla sua lunga attività e all’attenzione da sempre dimostrata nei confronti delle problematiche sociali sul territorio della provincia di Belluno, l’associazione ha ricevuto in questi ultimi anni importanti riconoscimenti da parte dell’associazionismo locale:
Giugno 2016 – Onorificenza Melvin Jones Fellowship attribuita dal Lions Club Belluno Host per l’impegno dell’associazione nell’ambito sociale e umanitario.
Gennaio 2015Premio Da Rif attribuito dall’Associazione Amici del Borgo di Belluno per “Sette lustri di ininterrotta, riconosciuta, premiata ed intensa attività teatrale nel territorio locale e nazionale”.

       

"I Comelianti"
Associazione di Promozione Sociale
Via Venezia, 15
32045 Santo Stefano di Cadore (BL)
C.F. e P. IVA: 01153850258

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